Anime scalze
Anime scalze
Maram al- Masri
Collana: Poesia come pane
Pagine: 184
Traduzione: Raffaella Marzano
Cura: Raffaella Marzano
Maram al-Masri realizza un ritratto di donne vittime di violenza in Francia e nel mondo. Ispirate da storie vere, da incontri con donne vere, queste poesie - di scrittura semplice e diretta - procurano grande emozione. Esprimono, con grande tenerezza, il dolore, ma anche la dignità, la volontà di resistere e vivere in libertà, gioia e a volte umorismo, il sogno e la fantasia.
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È sempre difficile individuare il momento in cui nasce una poesia così come tutte le circostanze che la circondano e l’accompagnano. Anche se si conosce la data in cui è stata scritta, una poesia è sempre una lunga storia che alla fine va a deporsi su una pagina bianca. Una poesia che senza dubbio si legge in pochi secondi o in qualche minuto è il risultato di un processo che si sviluppa in diversi anni.
Quando ho ricevuto il mio primo schiaffo, schiaffo che ahimè doveva essere seguito da molti altri, fisici o morali, come succede a tante donne su cui si esercita ogni giorno una forma di crudeltà corporale o mentale… cosa ho fatto? Ho pianto amaramente di impotenza, e ancora oggi, se provo rabbia nel subire ciò che mi viene imposto, non riesco a fare altro che soffrire. Ma ciò mi ha permesso di avere una conoscenza più acuta della razza umana e di comunicare in maniera più stretta con tutte quelle e tutti quelli che soffrono per violenza. Perché non sono solo le donne ad essere vittime, ma anche popoli interi, bambini, anziani, i soggiogati, gli umiliati di ogni tipo e di ogni paese
Il giorno in cui sentii un liquido caldo colare tra le mie gambe, con la mia paura di bimba, decisi che nessuno al mondo aveva diritto di minacciarmi, neanche con la voce. Da quella umiliazione, da quella sofferenza subita tanto tempo fa, alla quale si aggiunse la sottrazione del mio primo figlio, nacque la donna che sono. Una donna che non sa restituire gli schiaffi, ma che sa che esiste una via d’uscita, una sublimazione di tutto lo squallore subito.
Questo sussulto, questo superamento della condizione umana attraverso la condizione femminile… è la poesia.
Da questa intuizione è nato in me il sentimento della mia partecipazione alla vita di tutti, della mia presa in carico della gioia e del dolore di tutti. È stata per me la rivelazione folgorante che la bellezza non esclude la bruttezza, ma la supera e la assimila…
Sono stata incredibilmente sorpresa il giorno in cui la poesia “Le donne come me” è stata scelta in Palestina, a Ramallah, per un programma didattico nelle scuole per ragazzi dai 12 ai 18 anni e poi anche in Francia nelle classi del secondo ciclo in cui un’allieva è riuscita a parlare della violenza subita. Ho capito che la poesia è uno specchio di tutto e che in essa si può trovare rimedio.
Maram al-Masri