La morte del tempo
La morte del tempo
Genny Lim
Collana: Altre Americhe
Pagine: 128
Traduzione: Raffaella Marzano
Cura: Raffaella Marzano
Poesia, canto, musica jazz, forza, impegno, improvvisazione. Il primo libro italiano di Genny Lim, una delle voci più belle della poesia americana contemporanea. Grande interprete della jazz-poetry, buddista, marxista. Incrocio e confronto tra culture orientali ed occidentali nella sua storia personale e nella sua poesia.
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La risposta dei suprematisti bianchi all'arrivo dei cinesi in America è stata esclusione, deportazione e massacri. La memoria della loro presenza in alcune città californiane è stata cancellata. Solo ad una manciata di scrittori cinesi americani è concesso, dalla critica eurocentrica, di essere a disposizione del grande pubblico. Genny Lim merita un pubblico più ampio, ma il lettore medio americano troverà i suoi scritti difficili da accettare. Lei parla di una Chinatown dove la vita non è il biscotto della fortuna per turisti, e dove non tutti gli studenti eccellono. Le ambizioni dei genitori sono mortificate. I sogni sono irraggiungibili. I giovani subiscono provocazioni razziste, anche da parte di coloro che hanno sperimentato il razzismo sulla loro pelle. “I bambini siciliani prendevano in giro la nostra lingua”. La sua critica alla politica estera americana, “Baghdad esplode sotto il peso delle bombe”, allontanerà coloro che desiderano scrittori che li blandiscano. Genny Lim ha sempre detto la verità.
Ishmael Reed
Il suo linguaggio è pervaso da visione jazzistica e impegno nelle lotte di coloro – dagli homeless alle minoranze razziali – a cui è richiesto di rimanere invisibili, marginali e sostanzialmente eliminabili. In questo senso La morte del tempo è un libro di poesie in cui diventa protagonista la parte nascosta e migliore della società nella sua lotta contro la distruzione del proprio canto, in un tempo di crescente fascismo.
Jack Hirschman
Una persona che sogna farfalle, sotto i ponti della sua città, è una persona che riconosce le sue origini e, soprattutto riconosce la funzione della bellezza e della poesia, al di sopra del fuoco e della distruzione, come una forma di insegnamento che il linguaggio è come un veliero, che può far viaggiare la memoria attraverso l’oceano e il tempo. Come nelle poesie di Genny Lim, la storia sempre attraversa i mari.
Nancy Morejon