Quello che conta
Quello che conta
Jack Hirschman
Collana: Altre Americhe
Pagine: 208
Traduzione: Bruno Gullì e Raffaella Marzano
Cura: Casa della poesia
Ristampa (aggiornata e revisionata) del primo volume pubblicato in Italia nel 1990 da Jack Hirschman. Poesie degli anni Ottanta, per immergersi in anni di lotte, contrapposizioni, ideali e speranze, vita comunitaria, propaganda e certezza che attraverso la poesia si possa, se non cambiare il mondo, intervenire, partecipare, denunciare, raccontare.
I cani galoppanti del capitalismo hanno molto da temere dal modulato abbaiare di questo levriero di San Francisco che veste un colore rosso e attraversa la strada contro il semaforo. Jack Hirschman è uno dei poeti della seconda generazione beat che merita di essere ascoltato in ogni lingua e in ogni angolo di strada in America e in Italia.
Lawrence Ferlinghetti
Quello che conta è rappresentativo di 5 anni di lavoro. Ed è la chiave per capire non solo la portata e la stabilità del quantitativamente immenso lavoro di Hirschman (oltre 50 libri pubblicati), ma anche la situazione politica oggettiva del paese più ricco del mondo che forza molti dei suoi figli a morire di fame e ancora più fame e guerra e atrocità procura a tantissima gente nel mondo. Quello che conta è il lavoro trasparente e lucido che coniuga la passione di Hirschman per la poesia e per l’umanità e per la vita col tentativo di dare una descrizione razionale e oggettiva dei fatti; è un lavoro che mette insieme il lirismo di tono biblico della poesia “Madre” e i blues come “Parole in volo” e “Canzone della vecchia scarpa nera”, il realismo di “Punto di sale” e di “Le donne cinesi” con la descrizione simpatica di San Francisco come in “Ciao con quartiere attorno”.
Bruno Gullì