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Multimedia Edizioni

Dall'altra parte del tavolo

Dall'altra parte del tavolo

Janine Pommy Vega

Collana: Tracce - Casa della poesia

Pagine: 136

Traduzione: Raffaella Marzano

Cura: Raffaella Marzano & Sergio Iagulli

Prezzo di listino €15,00 EUR
Prezzo di listino Prezzo scontato €15,00 EUR
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Imposte incluse.

Un'ampia antologia poetica di Janine Pommy Vega, protagonista femminile della beat-generation. Donna di straordinaria vitalità, ha orientato il suo lavoro dalla parte dei più deboli e indifesi, degli emarginati, dei detenuti, degli immigrati, coniugando questo impegno con il suo interesse per le culture native e le rappresentazioni dei culti matriarcali e della maternità nelle varie culture orientali ed occidentali. Artwork di Jack Hirschman. Traduzione di Raffaella Marzano.

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Jack Hirschman

Janine Pommy-Vega (1942-2010)

Quanti detenuti / stanno piangendo / nelle loro celle stanotte, // hanno saputo: / Janine
Pommy Vega / è morta.// L’adoravano e / ogni volta che andava / da loro ogni mese // l’adoravano sempre più / e più e più / fino a che le poesie sgorgavano // dalle loro bocche, per lei. / Lei aveva istinto / per la prontezza che faceva sì // che l’esuberanza scrivesse poesie / che oltrepassavano il ticchettio / dell’orologio muto del tempo, // e li faceva pendere / come mosche sulla carta moschicida / dal soffitto della disperazione. // Una volta mi portò / nell’ala di Massima Sicurezza / di una prigione per leggere // le mie poesie, lì incontrai / quella che sembrava essere / la gang all’angolo del negozio di dolciumi // nel Bronx o a Bedstuy: / c’era Blackie, / c’era Satch, // miei vecchi compagni, in quel / club, ed erano tutti / incredibili poeti adesso // grazie a Janine,
che / parlava loro con l’anima / e la liberava // da dentro ognuno di loro. O sì, / era stata amica / di Allen Ginsberg, // amante del suo amante, Peter / Orlowsky, per un po’, / e Andy Clausen quando // il suo cuore è stato attaccato / da tutto da / artrite paralizzante, epatite C, // e tutti gli antichi / residui di eroina e / notti folli di droga; // e O sì, le città italiane / e anche Sarajevo / adoravano il modo in cui // entusiasmava una folla / leggendo poesie / accompagnata dal ritmo delle maracas, // con il pubblico / a tenere il tempo /anche dopo che lei aveva lasciato il palco // Ma ah, e oh, era / nelle prigioni, università / di oggi, che lei // trasformava uomini che avevano ucciso / a 19, 20, 21 anni, in voci / che oltrepassavano le mura // rilasciando poesie di libertà / che liberavano ogni uccello da cortile / e tutte le loro ali.

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Janine Pommy Vega (1942-2010) a soli sedici anni si aggregò al gruppo storico della beat-generation, diventandone in seguito una delle maggiori figure femminili. Nel 1965, pubblica il suo primo libro Poems to Fernando (dopo un lungo viaggio in Europa e Israele e la tragica morte del marito). Ha poi vissuto per molti anni in diversi paesi dell’America Latina. Dal 1975 è rientrata
negli Stati Uniti e ha pubblicato più di venti raccolte di poesia. Dal 1975 e per tutta la vita si è dedicata all’insegnamento della poesia ai bambini e ai detenuti in carcere. Ha diretto Incision/Arts, un’organizzazione che invitava poeti e scrittori nelle prigioni. Membro del PEN American Center’s Prison Writing Committee, è coautrice con Hettie Jones di Words over Walls, un manuale sull’attivazione di laboratori di scrittura in carcere. 

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