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Multimedia Edizioni

Epigrammi romani

Epigrammi romani

Sinan Gudžević

Collana: Poesia come pane

Pagine: 80

Traduzione: Sinan Gudžević e Raffaella Marzano

Cura: Raffaella Marzano e Sergio Iagulli

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Sinan Gudžević è ormai una leggenda. Nelle letterature dei Balcani, della Mitteleuropa e del Mediterraneo non c'è nessuno che anche minimamente possa essere paragonato a Sinan. Sinan è un unicum, un originale. Sinan è una particolarità sui generis. (Boris Novak)

 

Sinan Gudžević è ormai una leggenda. Nelle letterature dei Balcani, della Mitteleuropa e del Mediterraneo non c'è nessuno che anche minimamente possa essere paragonato a Sinan. Sinan è un unicum, un originale. Sinan è una particolarità sui generis.
I fautori dogmatici del concetto di identità – etica, religiosa, ideologica o qualsiasi altra – credono che l'identità sia esclusiva e monolitica. L'esempio di Sinan dimostra proprio il contrario: la paradossale verità di come l'identità sia molteplice, aperta e fluida. Anche l'originalità di Sinan non è una qualità che rappresenti una critica della tradizione in senso avanguardistico, al contrario, essa è il più nobile risultato, il fiore della tradizione. La parola tradizione nel caso di Sinan dobbiamo usarla al plurale: le tradizioni.

Boris A. Novak

Sinan Gudžević è uno dei rari poeti contemporanei che unisce una vasta cultura moderna a una profonda cultura classica, prevalentemente greco-latina. Questa fusione dà alle sue poesie un’impronta straordinariamente originale... La sua poetica è radicata formalmente nell’epigramma, quel genere letterario, ormai quasi abbandonato, e stilisticamente in un uso molto esigente della litote e della pointe. Nei suoi versi in poche parole egli esprime un mondo, tutto suo, che si innesta poi nel nostro mondo comune.

Predrag Matvejević

Scritti in distici elegiaci e caratterizzati dal virtuoso gioco musicale reso dall’inconsueta fusione di arcaismi e neologismi e dalle rime ed assonanze interne, per la loro qualità ritmica, questi epigrammi sono una vera e propria maestria linguistica. Gudžević prende in prestito il tono dei grandi classici per commentare la quotidianità della Roma odierna, vista dagli occhi di un immigrato che porta in tasca il passaporto di un Paese distrutto dalla guerra.

Asmir Kujović

Proprio per la sua bravura di gioco sia nella «cucina linguistica» che nel mondo totalizzante degli stimoli a prima vista incompatibili e, allo stesso tempo, la sua consueta dedizione alla cosiddetta poetica del concreto, Sinan Gudžević ha veramente segnato il goal sul suolo italico! In questa occasione non resisto a non citare due dei suoi brillanti epigrammi calcistico-esistenziali da questo libro, il 75 e il 77. Se l’abile giocatore di calcetto Sinan avesse giocato per il Partizan contro la Roma, ci sarebbe forse stata qualche probabilità di batterla.

Igor Lasić

Gudžević sta componendo e sillabando i suoi epigrammi con la più severa disciplina del metro classico, del distico elegiaco. Gli esametri e i pentametri gli scorrono armoniosamente e il rigore del distico gli offre l’obbligo e la possibilità di esprimere in modo estremamente conciso quello che ha da dire, tendendo sempre alla pointe veloce ed efficace.

Tonko Maroević

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