So dove gli arcobaleni vanno a morire
So dove gli arcobaleni vanno a morire
Martin Matz
Collana: Tracce
Pagine: 64
Traduzione: Raffaella Marzano
Cura: Raffaella Marzano & Sergio Iagulli
Le eleganti sequenze di immagini di Martin Matz si ispiravano ad un surrealismo realizzato attraverso l’uso di sostanze allucinogene. Una raccolta di testi di uno dei protagonisti, per anni dimenticato, della beat-generation. Artwork di Jack Hirschman. Traduzione di Raffaella Marzano.
*
Jack Hirschman
Tutti lacrime, tutt’orecchi
In memoria di Martin Matz
Mandavi giù qualunque cosa
la tua bocca trovasse in una bottiglia,
fumavi qualunque cosa
ti facesse uscire di testa,
come un gatto.
Ora che il tuo corpo è senza respiro
spargiamo foglie di papavero su di te,
ti mettiamo una bottiglia di cognac
sotto un braccio,
una copia del tuo “Pipe Dreams”
sotto l’altro, ti avvolgiamo
in una gigantesca foglia di tabacco
e ti facciamo salpare fra le alchimie
che scendono a cascata
di una vita che hai creato
con le parole.
Questo è il Grande Spettacolo, fratello!
Il reading dopo il quale
la libertà non conosce dolore.
Siamo tutti lacrime.
Siamo tutt’orecchi.
*
Martin Matz è nato a Brooklyn nel 1934. Nel 1956 è a San Francisco, dove diventa
amico di Bob Kaufmann e conosce Jack Kerouac, Neal Cassidy e gli altri beat. L’anno seguente parte per il Messico, dove rimarrà fino al 1978 (e sperimenta i funghi allucinogeni, sotto la guida della sciamana Maria Sabina) con viaggi in Perù, Colombia, Cile, Bolivia, Ecuador, Brasile. Dal 1987 al 1995 con sua moglie, grazie a un’eredità, viaggia in Estremo Oriente, vivendo per lo più in Thailandia, a Chiang Mai, con puntate in Birmania, Cina, Malesia, Giappone e Tibet. Nel 2000 torna a New York, condividendo un appartamento con Gregory Corso. Dopo aver vissuto momenti difficili nella sua vita, è rientrato nel panorama poetico internazionale. Il 28 ottobre 2001 muore a New York, all’età di 67 anni.