Nel cuore del cuore di un altro paese
Nel cuore del cuore di un altro paese
Etel Adnan
Collana: Altre Americhe
Pagine: 120
Traduzione: Raffaella Marzano
Cura: Raffaella Marzano, Sergio Iagulli
«Sono allo stesso tempo un'americana ed un'araba e a volte queste identità sono in conflitto una con l'altra, non tutti i giorni, neanche spesso, ma di tanto in tanto divento una montagna squassata da un terribile terremoto.» Un libro straordinario di una scrittrice straordinaria, la più importante della diaspora araba, la ed icona dell'emancipazione femminile.
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Dopo lo straordinario Viaggio al Monte Tamalpais la Multimedia edizioni / Casa della poesia, propone un altro piccolo capolavoro della grande scrittrice. La Adnan nata a Beirut nel 1925 da padre siriano mussulmano e madre greca di religione cristiano-ortodossa, ha studiato a Parigi e ad Harvard ed ora vive tra Parigi e Sausalito in California. Poetessa, scrittrice, pittrice, scrive in francese e inglese, ma afferma di dipingere in arabo. Cresciuta in uno stimolante universo a cavallo tra Est ed Ovest è diventata una delle più importanti scrittrici contemporanee, un riferimento della cosiddetta diaspora araba e una pioniera del processo di emancipazione femminile.
Il libro è una raccolta di 7 scritti, pubblicati in epoche diverse, in diverse riviste letterarie e ancora più di altri libri di Etel conserva una struttura a frammenti, costruendo dei veri mosaici poetici. In questa raccolta attraversa liberamente i confini dei generi letterari proseguendo la sua narrativa autobiografica.
Nella prefazione al libro, scrive Etel Adnan: «Contrariamente a quanto di solito si crede, non sono le idee generali e il maestoso dispiegarsi di grandi eventi che si fissano maggiormente nella mente in tempi di grandi sconvolgimenti storici, ma piuttosto, è il flusso ininterrotto di piccole esperienze, osservazioni, fastidi, piccole estasi, o scoraggiamenti appena percettibili che costituiscono la banale vita quotidiana ».
E ancora, spiegando una delle ragioni dello stile frammentato e a brevi capitoli:
«Devo confessare di aver sempre sentito una particolare attrazione per i paragrafi, specialmente quando sono intitolati da una sola parola. C'è una ragione personale: nelle piccole classi della scuola che frequentavo da bambina, di solito le giornate non erano né noiose né eccitanti. Semplicemente passavano. Era la routine, interrotta dagli intervalli regolari della ricreazione, i soli momenti che aspettavo con ansia. Ma ci fu, per una serie di anni, qualcosa di molto speciale, indimenticabile, il cui ricordo ancora mi colpisce: il compito in classe di composizione, ogni settimana. La nostra insegnante, una suora della scuola elementare cattolica, ci dava alcune parole con le quali dovevamo comporre una frase. Il piacere nello scrivere, provato intensamente in quei giorni, resta come il ricordo di una droga, che all'improvviso ritorna mentre lavoro; ed a volte possono passare mesi o anni prima che riaccada ancora come allora. Quando dovevamo scrivere una frase basata su una sola parola, ero capace di scrivere un intero paragrafo o anche più.
Ricordo con incredibile chiarezza la mia sensazione, uno stato di trance. China sul banco di legno, la testa quasi toccava la superficie, scrivevo le frasi di getto, ipnotizzata. Ancora sono in cerca di momenti come quelli in cui c'è una specie di "giustezza", come quella che sentono i marinai quando raggiungono quel momento estatico della loro velocità di crociera, in cui il calmo veleggiare sul mare si fonde con il desiderio e diventa rivelazione pura ».
E poi raccontando il suo essere:
«Sono allo stesso tempo un'americana ed un'araba e a volte queste identità sono in conflitto una con l'altra, non tutti i giorni, neanche spesso, ma di tanto in tanto divento una montagna squassata da un terribile terremoto. »
Un libro straordinario, assolutamente da non perdere!