Un'altra volta saprei CD (esaurito)
Un'altra volta saprei CD (esaurito)
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La collana "Le voci della poesia" non poteva che iniziare con una serie di registrazioni e di poesie straordinarie di Izet Sarajlic# Presidente onorario di Casa della poesia fino alla sua dipartita e patriarca di quella grande famiglia internazionale che è il circuito di Casa della poesia. Sarajlic è stato testimone# garante e protagonista della crescita della nostra struttura e ha attraversato con noi gli ultimi anni del secolo affacciandosi appena nel nuovo che sapeva non appartenergli e che non amava# dopo averci con amore raccontato il suo con tutte le meraviglie e le tragedie.Le registrazioni qui presentate provengono per lo più dal reading che Izet tenne il 28 aprile# nel corso di "Napolipoesia 2001". Quella sera era felicissimo per aver appena ricevuto il suo libro italiano Qualcuno ha suonato. Ricordiamo con commozione il successo strepitoso# gli applausi scroscianti# il pubblico in piedi ad omaggiare il grande poeta di Sarajevo. Ci sono poi alcune ulteriori registrazioni realizzate in altri momenti comuni# concludendo con una curiosa lettura in italiano di una poesia dedicata all'amico salernitano# Alfonso Gatto e una sua vecchia poesia diventata canzone.Abbiamo conosciuto personalmente Izet Sarajlic nel 1997# dopo la tragedia della guerra di Bosnia. "Non ho più voglia di viaggiare" aveva risposto al telefono ad un nostro invito. "Noi siamo di Salerno" gli avevamo risposto. "Salerno# la città di Alfonso? Allora vengo!". Nasce così una straordinaria amicizia e un grande affetto. Izet diventa una presenza costante dei nostri incontri. Ricordiamo le sue letture a "Verba Volant"# "Lo spirito dei luoghi"# "Napolipoesia"# "Parole di Mare"# "Sidaja"# "Poesia contro la guerra"# "Il cammino delle comete"# "Voci Migranti" e a tanti incontri in varie città per presentare il suo libro# i viaggi in macchina# le canzoni# i bisticci e i capricci affettuosi.La città di Salerno gli ha attribuito in vita la cittadinanza onoraria# ed ora nella villa comunale una targa con una sua poesia lo ricorda ai suoi nuovi concittadini# portando così come lui avrebbe voluto la poesia tra la gente. Questo è stato il suo destino. Le sue poesie hanno fatto innamorare diverse generazioni. Gli innamorati le leggevano# le copiavano sui diari# se le scambiavano. Sarajlic il poeta dell'amore. Sarajlic che ha sempre raccontato se stesso# la sua vita# raccontando così quella di tanti altri. Testimone del suo tempo# del quotidiano e del quotidiano che si fa Storia. E quindi anche degli orrori della Storia e dell'impatto che essi hanno nella vita di tutti i giorni. Poeta affermato e acclamato# ad un certo punto della sua vita# si trova davanti al dramma che sconvolge la sua terra e la sua vita. Torna quindi a scrivere poesie che mai avrebbe voluto scrivere# quelle di guerra. Ma Izet era il poeta dell'amore e in pieno dramma scrive "non vedo l'ora di tornare per la seconda volta a scrivere poesie del dopoguerra". Le terribili esperienze della guerra# i drammi personali e familiari# sfociano in altri straordinari versi# che abbiamo avuto l'onore e il piacere# insieme a Sinan Gudzevic# di tradurre e di presentare al pubblico italiano. Le "Poesie di guerra da Sarajevo" e "Il libro degli addii" rimangono due straordinari esempi della sua poesia. Quando un grande poeta che è anche un grande uomo ci lascia# diventiamo di colpo tutti più soli e più poveri# quando quest'uomo è anche un amico e un punto di riferimento si resta sgomenti.Lo scorso anno# accompagnando una troupe televisiva bosniaca venuta a Salerno per produrre una parte "italiana" e salernitana di un documentario commemorativo su Izet# al cimitero di Salerno per riprendere la tomba del suo amico Alfonso Gatto# abbiamo tutti notato come l'epigrafe di Montale sulla tomba "per cui vita e poesia furono un'unica testimonianza d'amore" si addicesse perfettamente anche a Sarajlic e quella frase è sembrata stringere in un abbraccio i due amici poeti. Buon ascolto!